i 10 più significativi giochi della storia del Mac (secondo me)


...di tutta la pletora dei giochi del Macintosh, mi piace ricordarne dieci, che per me, giocatore occasionale, hanno rappresentato i momenti più significativi: 

Diamonds 
Con l’arrivo del Macintosh LC (low cost) e del colore per tutti, c’era una voglia di sound & vision. Diamonds era una versione di Breakout, ma con un forte impatto visivo ed una musica ipnotica. In quei giorni arrivò sul mercato anche un flipper, altrettanto ricco di colore. 

The Manhole 
Più che agli spara spara, il Mac era portato a giochi innovativi, più “letterari” e dotati di una certa poetica. Manhole consisteva nel viaggio di un coniglio bianco (che non poteva non portare alla mente quello di Alice nel Paese delle Meraviglie) attraverso immagini (in bianco e nero) di un mondo decisamente bizzarro, con il quale interagire. In pratica ci si accontentava di aprire cassetti, telefonare, accendere una TV. Alcuni personaggi erano memorabili, come il Walrus, il tricheco, oppure il drago con gli occhiali da sole. Il gioco era  realizzato dai fratelli Rand e Robyn Miller (rispettivamente lo sviluppatore ed il creativo) utilizzando HyperCard, e riscosse un successo istantaneo, tanto che fu bissato dopo un anno dal simile Cosmic Osmo. Manhole è tornato oggi disponibile su iPhone in una versione colorata, che però proprio per questo ha perso il fascino del vintage bianco e nero. 

Sim City 
Era un gioco in cui potevi costruire la tua città. Il divertimento consisteva nel fatto che, a mano che cresceva, la città prendeva vita. I sim, cioè i cittadini (che apparivano come formiche sullo schermo in bianco e nero) camminavano, guidavano automobili, prendevano la metropolitana. Il giocatore piazzava strade ed edificava quartieri: commerciali, residenziali o industriali. Sui lotti sorgevano casette, palazzi, grattacieli. I quartieri prosperavano oppure venivano abbandonati. Poter aggiungere alla città la caserma dei pompieri, della polizia, la scuola, il museo, l’ospedale, lo stadio, era un po’ come tornare ai giochi di bambino. I sim avevano le loro esigenze: amavano vivere in quartieri tranquilli, ma non troppo lontani dai servizi, dai luoghi di lavoro e di svago. La simulazione non era perfetta: se costruivi due strade parallele, anziché diminuire, il traffico raddoppiava. 
SimCity fu l’inizio di una serie celebre, che, come spesso accade, perse per strada la semplicità degli inizi per trasformarsi in un pedante gioco da geometri. Uno spin off di successo fu realizzato con Sims, che zoomava sulla vita dei sim nelle loro case. 

Railroad Tycoon 
Ci gestivi una compagnia ferroviaria, nello sviluppare una rete ferroviaria, ambientato nel selvaggio West oppure nella verde Inghilterra, portandola al successo o verso il baratro del fallimento. 

Just Grandma and Me
Con il colore, arrivarono anche giochi multimediali per i più piccoli. Utilizzando un sistema di sviluppo chiamato Macromind Director, la Brøderbund ideò una serie di libri parlanti, o per meglio dire animati, dove gli elementi diventavano interattivi a colpi di mouse. Just Grandma and Me (in italiano Al mare con la nonna) fu il primo. Il piccolo lettore saliva su un bus giallo per arrivare alla spiaggia e vivere una giornata memorabile. Fra gli altri titoli, ricordo una riedizione della fiaba della Lepre e la Tartaruga. 

Myst 
Fu uno dei giochi di maggior successo del Macintosh. Myst riprendeva lo stile di Cosmic Osmo (gli autori erano di nuovo i fratelli Miller), ma era a colori e di gran lunga più sofisticato, esteso e complesso. Il titolo suggeriva un mix fra mistero e ambiente nebbioso, ma non si trattava di un thriller o di una storia cupa, ma anzi solare e zen. Il giocatore si trovava ad attraversare paesaggi sorprendenti, scoprendo solo un poco alla volta, tramite indizi disseminati qua e là, quale fosse il suo ruolo nella storia. La parte migliore, oltre la magia delle immagini, era che a differenza delle avventure classiche, non si restava intrappolati in una zona del gioco fino alla risoluzione di un puzzle, ma ci si muoveva in libertà attraverso mondi fantastici. 
I giochi erano legati al progredire della tecnologia: più colori, migliore definizione, processori più potenti, più memoria, sia come RAM (la memoria del computer in cui gira il programma) che come memoria di massa, cioè i dischetti. Nel 1983 un dischetto da 400 Kbyte ospitava diversi giochi, nel 1993 ci voleva un intero CD-Rom per uno solo.  Per cui, quando Myst fu replicato da un sequel, Riven, questo era ancora meglio disegnato, più colorato, più esteso. Episodi successivi persero un po’ il fascino dell’inizio, e anche il momento. Myst fu esportato su altre piattaforme di gioco, dove però non gli riuscì di replicarne il successo. Ancora una volta, il pubblico del Macintosh si era dimostrato different. 

The Secret of Monkey Island 
Lucasfilm (la casa cinematografica di American Graffiti, Guerre Stellari e I Predatori dell’Arca Perduta) entrò nel mondo dei giochi per computer con avventure grafiche punta e clicca per Amiga, Atari e PC. Ogni tanto ne arrivava qualcuna sul Mac. Il segreto dell’isola delle scimmie fu la prima, almeno credo, della serie. Rese felici gli utenti Mac che invidiavano i giochi delle altre piattaforme. Io mi fermai a metà del segreto.  
Come motociclista, mi dispiacque assai che Lucas Art non convertisse Full Throttle, un gioco solo per PC che si sviluppava attorno ad un biker duro con il cuore buono. 

The Legacy of Time
Con una vista 3D, era come muoversi in un film interattivo di Indiana Jones. Un’avventura dal forte impatto visivo, durante la quale il protagonista si trovava a viaggiare in addirittura tre mondi leggendari come Atlantide, Shangri-La e l’Eldorado, assumendo anche diverse identità. La parte migliore del gioco era l’ambientazione. 

Quando arrivò sul mercato l’iPad, la piattaforma di gioco scivolò un poco alla volta dal Mac al tablet, anche perché i giochi su iPad sono meno costosi. Sul computer sono rimasti probabilmente i giocatori incalliti, specie gli appassionati dei giochi “on line” e dei giochi di ruolo (RGP). Dei primi giochi di iPhone, ricordo Flight Control, un gioco di controllore di volo che faceva perdere il senso del passare del tempo. Probabilmente il mio preferito in assoluto è stato Monument Valley, un poetico rompicapo in un mondo dalle geometrie escheriane, una romantica avventura in compagnia di una dolce principessa ed il suo fedele totem. Il paradigma di quello che dovrebbe essere un gioco per smartphone: la possibilità di prendersi qualche minuto di pausa dalla realtà per rifugiarsi (senza l’ostacolo della difficoltà) in un nirvana zen. Qualche cosa fra gioco, relax e meditazione. 

Fra i giochi più significativi fra quelli realizzati per entrambe le piattaforme Mac e iPad, cito:

Samorost e Machinarium 
Atmosfere suggestive quasi zen. Samorost è una serie di giochi realizzata nell’Europa dell’est, a Praga. La trama è il pretesto per esplorare mondi onirici, che non possono non portare alla mente The Manhole. I teneri personaggi non parlano in nessuna lingua, eppure si fanno capire da tutti. 
Degli stessi sviluppatori, Machinarium è più complesso, ma altrettanto romantico La storia di un robottino in una fantascientifica città distopica di metallo, decisamente affascinante, alla ricerca della sua robottina rapita. L’unico difetto del gioco è di essere troppo difficile per “the rest of us”, che dedichiamo solo una frazione del nostro tempo per rilassarci in un mondo di fantasia. Infatti il gioco l’ho abbandonato e il finale l’ho guardato su YouTube. 

Syberia 
Delle tante avventure per Mac e per iPad, la franco belga Syberia è una delle meglio realizzate. Ambientato in un mondo robotico vagamente deco, nello stile della fantascienza di Jules Verne, è il (lento) viaggio su una locomotiva di ferro attraverso luoghi ricchi di magia: da un paesino nebbioso delle Alpi francesi, una università tedesca, un sito minerario sovietico, un decadente centro termale, un fangoso borgo di frontiera, un monastero misterioso su un picco innevato, fino ad villaggio di ghiaccio, per arrivare a Syberia, la terra dei mammoth. 

Con l’arrivo di Apple Arcade, la piattaforma di giochi compatibile con Mac, iPhone, iPad e Apple TV, le regole sono ancora cambiate ed Apple ha lanciato la sfida alle piattaforme di gioco tradizionali, con giochi nuovi e futuribili. Ma questa è storia dei nostri giorni.  


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